Tutti i soccorritori hanno una grande paura: il paziente pediatrico; ma se è traumatico e stabile tutti siamo bravissimi anche se spessissimo attuiamo pratiche e metodi invariati da decenni.
1995 incidente stradale auto fuori strada, un padre con il suo bambino sono i due coinvolti, tutti senza cinture (come era abitudine); per fortuna solo contusioni e un grande spavento (valutazione sommaria fatta al mio arrivo), dopo una breve visita generale si decide di trasportare il padre (che cammina) in barella con suo figlio in braccio.
Dopo 25 anni, poco è cambiato per la maggior parte dei soccorritori nella gestione del trasporto di un paziente pediatrico traumatizzato:
- Un genitore è fissato sulla barella e tiene il bambino in braccio ma senza cintura…
- Il bambino viene legato direttamente alla barella con le cinture da adulto senza accorgimenti importanti…
- Il bambino viene recuperato e trasportato con il seggiolino su cui viaggiava all’interno dell’auto.
Ogni anno moltissime ambulanze vengono coinvolte in incidenti con pazienti a bordo e molte volte il paziente è pediatrico e un’altissima percentuale di questi bambini subiscono danni gravissimi per l’errato metodo di trasporto. In una collisione a 56 Km/h, un bambino di 15 kg slegato all'interno di un veicolo è esposto alle stesse forze di una caduta da una finestra del quarto piano producendo una forza d'urto pari a centinaia di chili; a questo dato va aggiunto che un veicolo di soccorso, non viaggia mai a 56 chilometri all'ora.
- Marzo 2003: un bambino di 3 giorni, sopravvive ad un incidente in ambulanza ed è stato trovato a terra nel buio. Come risultato le lesioni cerebrali che ha subito, non sono reversibili e avrà bisogno di cure mediche specializzate per il resto della propria vita e non potrà mai più frequentare la scuola.
- Maggio 2004: un'ambulanza e un camion dei rifiuti hanno avuto una collisione. Una bambina di 8 mesi veniva portata in braccio da un medico durante il trasporto, quando si è verificato l'incidente. La bambina e il medico sono stati espulsi dal veicolo ed entrambi sono stati trasportati all'ospedale in gravi condizioni.
- Dicembre 2008: un bambino di 4 settimane, gravemente malato, veniva trasportato per il trattamento quando l'ambulanza sbandò e si rovesciò. Il bambino è stato trasportato in ospedale dove è stato ricoverato con urgenza.
Solo alcuni esempi recenti!!!!
Quindi, quali sono le normative o le leggi che spiegano come un bambino deve essere trasportato in modo sicuro in ambulanza?
Partiamo da dire che chi guida il veicolo è responsabile dei trasportati soprattutto se minorenni senza tutore, per cui deve mettere in atto tutte le misure necessarie al trasporto in sicurezza; questo vale per qualsiasi veicolo da trasporto persone per cui anche per un’ambulanza.
La norma europea sulle ambulanze definisce anche la conformità dei sedili presenti nel vano sanitario, se sono presenti sedili M1 fronte marcia potremmo utilizzare un seggiolino da auto integro per il trasporto del bambino. Integro vuol dire non incidentato o manomesso per cui non quello su cui viaggiava prima dell’incidente il bambino. Ma tale norma dice anche:
- tutte le persone e le cose all'interno di qualsiasi mezzo in movimento, devono essere fissate per resistere ad una forza di arresto pari a 10 volte (10G) il loro peso in tutti i sensi di marcia: anteriore, posteriore, superiore e inferiore, per evitare che diventino proiettili.
- le persone e le attrezzature ad energia terminata, non si devono essere spostati di 1,5 cm in più o in meno, rispetto alla loro posizione iniziale.
A questo punto abbiamo capito che un Bambino NON traumatizzato potrebbe essere trasportato su un seggiolino per bambini fissato su un sedile M1 in posizione fronte marcia; ma non abbiamo ancora la risposta per il bambino traumatizzato.
Molte Linee Guida Internazionali sposano il fatto di immobilizzare il paziente pediatrico all'interno del seggiolino di trasporto con riempitivi, direttamente all'interno dl veicolo incidentato, per tutelare il piccolo paziente. Una sola Linea Guida Internazionale ITLS INTERNATIONAL, ha deciso e pubblicato nella loro ultima versione, il contrario, andando contro tendenza rispetto alle altre ma evolvendo il ragionamento e le tecniche in accordo con le normative e le leggi. Purtroppo, in Italia abbiamo ancora protocolli non adeguati a rispondere correttamente a queste situazioni.
Bene a questo punto cosa possiamo fare? Io vi do un po’ di informazioni:
1 - Il seggiolino di trasporto pediatrico, posto all'interno di un veicolo incidentato, a sua volta ha subito un dissiparsi di energie e forze che potrebbero averlo compromesso. Se andiamo a spulciare i "manuali istruzioni" di aziende serie, notiamo che nelle precauzioni, viene descritto che: se il sedile di trasporto, subisce anche solo una caduta da un metro di altezza, è da considerarsi inutilizzabile.
2 - Immobilizzare un bimbo "cosciente" nel suo seggiolino, sulla scena dell'evento porterà sicuramente a:
- stress da parte degli operatori che affrontano un evento molto difficile emotivamente e in questo caso tra le urla e il pianto del bambino.
- stress da parte del piccolo che si vede saltare a dosso due persone a lui sconosciute; dove uno gli tiene la testa immobile e l'altro riempie con dei traversi gli spazzi impedendogli di muoversi, per poi utilizzare lo scotch per fissare il tutto.
- pensate a tenere la testa per "tutelare" il rachide da un possibile trauma, ad un paziente che non vuole e si agita Il bambino spingerà e il soccorritore impedirà i movimenti generando una tale quantità di energia da mettere in serio pericolo l’articolazione cervicale.
3 - Non estricando il bambino dal seggiolino di trasporto è impossibile valutare se il seggiolino dopo l'impatto non si sia frammentato ferendo il bambino al dorso.
4 - Come faccio a valutarlo seduto, come faccio a valutarlo se si dimena e piange disperato, mentre due sconosciuti lo legano.
5 - Come faccio a trasportarlo mantenendolo legato negli stessi punti in cui era legato durante l’incidente probabilmente andando a peggiorare la situazione di traumi localizzati sotto le cinture.
6 – Non credo esistano barelle di trasporto in commercio conformi alle leggi e normative vigenti classificate M1 in grado di accettare il fissaggio di un seggiolino per bambini, per cui saremmo costretti a fissarlo su sedile M1 fronte marcia complicando qualsiasi operazione e valutazione.
7 – Bambini piccoli mangiano spesso e se piangono e si agitano la possibilità di vomito o rigurgito è molto alto; come faccio a garantire la pervietà delle vie aeree? Dovrei ruotare tutto il sedile dato che l'ho legato e imbottito come un salame.
8 – Infino il normale seggiolino per bambini NON È UN PRESIDIO MEDICO e quindi NON SI PUO' trasportare all'interno della cellula sanitaria.
Detto questo ho capito che non posso metterlo in barella con il seggiolino, escluderei anche la panca laterale, molto spesso presente nelle nostre ambulanze e che non dovrebbe essere utilizzata neanche da noi operatori in normali trasporti visto che non ha cinture adatte, e infine neanche sulle sedute M1 per i problemi elencati.
Questo ci fa capire che non c’è un posto valido nel vano sanitario per il trasporto del bambino sul suo seggiolino o su uno nuovo.
Aggiungo che la normativa europea dedicata alla realizzazione dei presidi Medici di classe 1 prevede quali siano i "minimi requisiti essenziali" delle attrezzature che devono e possono essere utilizzate su di un mezzo di soccorso. Tutti questi presidi devono essere corredati da manuali d’istruzioni in cui vengono spiegate le modalità di utilizzo corretto e no il metodo più comodo o secondo mode del momento.
Tutto questo evidenziare che il trasporto del paziente pediatrico deve essere fatto con attenzione, con i dovuti accorgimenti fisiologici in una posizione a "noi conosciuta", con presidi studiati e dedicati alla gestione pediatrica. Estricare con le dovute cautele e tecniche il piccolo paziente dal sedile di trasporto e posizionarlo su di un presidio pediatrico, appositamente studiato per la gestione e il trasporto nei mezzi di soccorso, ma soprattutto contemplato dalla letteratura pediatrica, che insegna e descrive come occuparsi di un paziente in posizione prona.
Esistono alcuni presidi nati e sviluppati per il trasporto pediatrico non traumatico estremamente efficaci e possono essere usati dispositivi a decompressione per adulti per immobilizzare correttamente bambini traumatizzati. Questi sono da conoscere e da utilizzare abbandonando le soluzioni del passato anche se più conosciute e apparentemente efficaci, solo lo studio e la pratica possono darci la sicurezza di gestire i traumi pediatrici con tranquillità e professionalità.
Associazione Rescue Academy
Massimo Zucchetti
コメント